In questi giorni è in discussione il decreto sulle rinnovabili.. fonti osteggiate dal governo e dal Ministro Romani (chissa magari in favore del nucleare??), mentre sono ancora difese dal Ministro Prestigiacomo.
Il decreto in discussione vorrebbe fissare il limite di 8.000 MW al 2020 agli impianti incentivati. Raggiunto quel limite i nuovi impianti non riceverebbero più incentivi. Questo significherebbe un brusco arresto delle installazioni di fonti rinnovabili in Italia. Come spiega il ministro una scelta del genere? Ve lo spiego subito.
Il Ministro sostiene che "il costo delle rinnovabili è sulle spalle dei cittadini che in bolletta hanno pagato 20 miliardi di euro di incentivi tra il 2009 e il 2010 in cambio del 4,5% di energia prodotta". Dopo qualche ricerca sul web (per cercare conferma o meno di questi dati) mi sono imbattuto in un blog (http://aspoitalia.blogspot.com/2011/03/quanto-ci-costa-lincentivazione-delle.html) trovando il link per una relazione del Senatore Ferrante Francesco (http://www.kyotoclub.org/docs/roma160211_Ferrante.pdf), in cui si spulciano i costi aggiuntivi presenti nella bolletta elettrica.
Gli oneri totali in bolletta corrispondono a 5,8 miliardi di euro l'anno cosi suddivisi:
2,7 miliardi di euro destinati alle fonti rinnovabili
940 mln di € - Certificati verdi ritirati dal GSE
826 mln di € - Fotovoltaico
777 mln di € - CIP6
213 mln di € - tariffa onnicomprensiva
la restante parte degli oneri, corrispondenti a oltre 3 miliardi di euro sono cosi ripartiti:
1214 mln di € - Assimilate
355 mln di € - Agevolazioni tariffarie per le ferrovie
285 mln di € - Oneri nucleari (smantellamento centrali, chiusura ciclo combustibile ecc.)
60 mln di € - Finanziamenti attività di ricerca
70 mln di € -Bonus elettrico
70 mln di € - Integrazioni tariffarie isole minori
30 mln di € - Efficienza energetica
968 mln di € - IVA sugli oneri
Quindi il ministro dalle colonne del sole 24 ore non ha dato il dato esatto. Il sistema delle incentivazioni è costato poco più di 2 miliardi di euro tra il 2009 e il 2010, e non di 20 miliardi come affermato dal ministro. Tutto questo, secondo il mio modesto parere, per portare avanti una campagna che possa demonizzare le fonti rinnovabili, in favore del Nucleare, presentato ai cittadini come il toccasana per tutti i nostri problemi. Inoltre l'indotto delle energie rinnovabili sembra sia stato (a livello nazionale e globale) l'unico comparto non toccato dalla crisi. Disincentivare gli impianti rinnovabili (in favore degli incentivi statali al nucleare, che non potrebbe sopravvivere senza!!) metterebbe in crisi un settore industriale e commerciale fiorente e molto promettente per gli anni a venire.
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