L'orbita della grande cometa del 1680, rappresentata nei Principia Mathematica di Newton

mercoledì 23 giugno 2010

Ritorno al nucleare in Italia: la Corte Costituzionale boccia importante articolo del decreto


E' passata in sordina la pronuncia della Corte Costituzionale riguardo il decreto (decreto legge del 3 agosto 2009) con cui l'attuale governo vuole ritornare al nucleare. Infatti con la sentenza n.215 del 2010 la corte dichiara incostituzionale un articolo molto importante di tale decreto: l'art. 4 che dichiara (in breve..) l'importanza dell ritorno al nucleare e che "individua gli interventi relativi alla trasmissione e alla distribuzione dell'energia, nonche', d'intesa con le regioni e le province autonome interessate, gli interventi relativi alla produzione dell'energia, da realizzare con capitale prevalentemente o interamente privato" e che il governo avrebbe potuto nominare dei commissari straordinari – con poteri straordinari – per determinare l’ubicazione e la costruzione delle centrali e dei siti dove stoccare le scorie.


Secondo Corte l'articolo è incostituzionale perché “trattandosi di iniziative di rilievo strategico, ogni motivo d’urgenza dovrebbe comportare l’assunzione diretta, da parte dello Stato, della realizzazione delle opere medesime.”


La corte ha dato quindi ragione alla questione sollevata dall’Umbria, dall’Emilia Romagna, dalla Toscana e dalla provincia autonoma di Trento, e da quindi loro ragione:


Se, infatti, le presunte ragioni dell’urgenza non sono tali da rendere certo che sia lo stesso Stato, per esigenze di esercizio unitario, a doversi occupare dell’esecuzione immediata delle opere, non c’è motivo di sottrarre alle Regioni la competenza nella realizzazione degli interventi.

I canoni di pertinenza e proporzionalità richiesti dalla giurisprudenza costituzionale al fine di riconoscere la legittimità di previsioni legislative che attraggano in capo allo Stato funzioni di competenza delle Regioni non sono stati, quindi, rispettati. Va dichiarata pertanto l’illegittimità dell’art. 4, commi da 1 a 4, del d.l. n. 78 del 2009, nel testo risultante dalle modifiche introdotte dal d.l. n. 103 del 2009, per violazione degli artt. 117, terzo comma, e 118, primo e secondo comma, della Costituzione.

Per domani inoltre è attesa la pronuncia sul ricorso promosso da undici regioni, riguardante la mancata previsione della necessità di un’intesa con regioni ed enti locali sull’ubicazione delle centrali.

Il ritorno al nucleare in Italia, almeno in questa forma, potrebbe essere già arrivato al capolinea…

Di seguito il link della sentenza: http://www.cortecostituzionale.it/giurisprudenza/pronunce/scheda_ultimo_deposito.asp?comando=let&sez=ultimodep&nodec=215&annodec=2010&trmd=&trmm=


martedì 8 giugno 2010

Comunicato Stampa del "Comitato SI alle energie rinnovabili NO al nucleare"

Oggi, lunedì 7 giugno, è stato depositato in Cassazione il progetto di
legge: “SVILUPPO DELL’EFFICIENZA ENERGETICA E DELLE FONTI RINNOVABILI PER LA
SALVAGUARDIA DEL CLIMA”.

Hanno firmato la presentazione del ddl: Alfiero Grandi, Mario Agostinelli,
Francesco Maria Alemanni, Angelo Bonelli, Ferdinando Bonessio, Mauro
Bulgarelli, Vittorio Bardi, Vittorio Cogliati Dezza, Paolo Cento, Giulietto
Chiesa, Paolo Beni, Valerio Calzolaio, Maria Campese, Massimo de Santis,
Paolo Ferrero, Stefano Leoni, Gianni Mattioli, Ugo Mazza, Roberto Musacchio,
Angelo Navarra, Giuseppe Onufrio, Ciro Pesacane, Anna Piccolini,
Massimo Scalia, Giuseppe Sunseri, Sergio Ulgiati, Erasmo Venosi, Vincenzo Vita,
Umberto Zona.

A sostegno del disegno di legge verranno raccolte le firme dei cittadini per
la presentazione in parlamento e per costruire una campagna di mobilitazione
positiva a favore di una diversa politica energetica, in attuazione degli
obiettivi europei del 20-20-20 entro il 2020 e per dire no al nucleare.

Risparmio energetico e sostegno alle fonti rinnovabili di energia sono i 2
capisaldi della proposta di legge, il cui articolato interviene su tutti i
settori dei consumi di energia: residenziale, produttivo e terziario,
trasporti, e quindi non solo nell’energia elettrica che rappresenta il 20 %
dei consumi totali.

Il Piano Energetico Ambientale Nazionale è lo strumento principale per
definire obiettivi di politica energetica e strumenti con la partecipazione
delle Regioni. Nella proposta di legge vengono definite quali sono le fonti
rinnovabili e che quindi sono considerate di utilità pubblica, che vanno
sostenute finanziariamente, realizzate con procedure semplificate e, nel
caso dell’elettricità , debbono avere priorità nell’allacciamento alla rete.

La rete elettrica deve essere pubblica. Terna va trasformata in Agenzia (sul
modello di quelle fiscali), coinvolgendo le Regioni.

Per definire l’ammontare degli incentivi e sciogliere i passaggi più
impegnativi l’Autorità per l’energia coinvolgerà 3 Istituti di ricerca di
cui 1 europeo.

Nel ddl ci sono proposte nuove come la costruzione di una rete di agenzie o
di sportelli locali e un albo di professionisti che operano a tariffa
calmierata per aiutare i cittadini nelle scelte, nelle procedure, in tutti i
passaggi necessari per realizzare le scelte in materia di rinnovabili.
Per recuperare le risorse necessarie vengono aboliti i contributi ai
termovalorizzatori (CIP 6) che oggi costano il doppio delle rinnovabili,
vengono abolite tutte le norme che puntano a reintrodurre il nucleare, viene
istituita la Tobin tax sulle transazioni finanziarie, anche per scoraggiare
le speculazioni, viene istituito un Fondo di 3 miliardi di euro presso la
Cassa Depositi e Prestiti per gli interventi (risparmio e rinnovabili) sugli
edifici pubblici, a partire dalle scuole e dagli ospedali.

Viene istituita una cabina di regia con Governo, Regioni, Enti locali per la
gestione della legge, che si avvarrà del contributo delle associazioni
ambientaliste, dei consumatori, ecc.

Nei prossimi giorni la proposta di legge verrà presentata più
dettagliatamente, insieme al piano di lavoro, in un seminario pubblico,
aperto alla stampa, con la collaborazione di articolo 21.

Comitato SI alle energie rinnovabili NO al nucleare

Roma, 07/06/2010