L'orbita della grande cometa del 1680, rappresentata nei Principia Mathematica di Newton

giovedì 23 dicembre 2010

Per un sacchetto in più..


Finalmente dal 1° gennaio 2011 sarà vietata la vendita dei sacchetti di plastica (buste per la spesa) anche in Italia! Proprio ieri il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo si è imposta per evitare un'ulteriore proroga del divieto al 2012. Ogni anno in Italia vengono utilizzati circa 17-20 miliardi di sacchetti, quasi 200.000-260.000 tonnellate di plastica che finscono nel ciclo dei rifiuti (principalmente nelle discariche, dispersi nell'ambiente, ma anche negli inceneritori dove vengono bruciati rilasciando sostanze nocive per la nostra salute). I commercianti potranno smaltire le scorte di magazzino, ma poi dovranno utilizzare esclusivamente sacchetti bio (carta o altri materiali biodegradabili) oppure le buste in tessuto o altri materiali (che sono anche più resistenti e quindi riutilizzabili per anni). Cosi facendo si risparmierebbero circa 180.000 tonnellate di emissioni di anidride carbonica, e lo stesso quatitativo di petrolio..


Quindi sostituiamo una volta per tutte i sacchetti usa e getta con borse riutilizzabili..potrebbe essere anche un'idea regalo per natale.. e l'AMBIENTE RINGRAZIA!!!

venerdì 3 dicembre 2010

Ridurre l'impronta ecologica - Sapone per lavastoviglie fai da te -

Si parla spesso di stile di vita sostenibile. In tutte le salse in in tutti gli ambiti. Però molte volte nessuno ci dà una soluzione su come effettivamente ridurre la nostra impronta ecologica, o comunque queste soluzioni sono difficili da attuare (es. ridurre i chilometri percorsi in auto..sarebbe bello con un sistema di trasporti affidabile).

Per caso qualche giorno fà stavo navigando in internet e mi è capitato un blog in cui si insegnava a preparare alcuni detersivi, con ingredienti naturali e fai da te. Ho subito provato.

Detersivo per lavastoviglie
Ingredienti: 3 limoni, 200 g di sale, 100 ml di aceto bianco, 400 ml di acqua
Spremere i limoni, poi togliere la poltiglia che rimane e separare la scorza dalla parte interna bianca. Tagliare a pezzettini o striscioline la scorza, frullarla insieme ad un pò d'acqua, e mettere tutto in un pentolino insieme al resto degli ingredienti (compeso il succo dei limoni). Far bollire il tutto per 10-15 minuti, togliere dal fuoco e ripassare tutto al frullatore, fino ad avere una crema (non lasciare residui grossolani!). Mettere il tutto in un barattolo, chiuderlo con il coperchio e lasciare raffreddare..e il gioco è fatto!
Con questi ingredienti si preparano circa 800 g di sapone per lavastoviglie.

Una volta freddo è pronto per essere utilizzato, 2-3 cucchiai ogni lavaggio. Ogni tanto utilizzare anche i detersivi tradizionali, ma non mischiare i 2 detersivi!

Ieri ho provato (un pò titubante..lo ammetto) nella lavastoviglie questo bio-detersivo..e udite udite..funziona!! Inoltre la lavastoviglie resta pulita e brillante!
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Sempre lo stesso giorno ho trovato anche una ricetta per fare sapone da bagno (saponette) con l'olio d'oliva e la soda. Sto provando a fare anche questo..se va bene vi scrivo subito la ricetta.

Sotto il link del sito da cui ho preso la ricetta per il bio-sapone per lavastoviglie.

- http://biodetersivi.altervista.org/homepage.htm

sabato 16 ottobre 2010

FARA GREEN (SUN)DAY











Domenica 24 ottobre dalle ore 10.30 si svolgerà ,presso il parco dell'Università Agraria a Corese terra, FARA GREEN (SUN)DAY -1° domenica ecologica. La giornata organizzata dalle associazioni culturali SabinArt&Natura e Trecentosessantagradi, con il patrocinio del Consiglio Regionale del Lazio, prevede:

ore 10.30 pulizia dell'area da parte di volontari (libera adesione)
ore 11.00 apertura stand espositivi
ore 11.30 apertura mostra artistica a cura di Vanessa Rubbiani
ore 12.00 dibattito pubblico sul tema "Perdità della Biodiversità"

ore 15.00 Conferenza con la partecipazione dell'Ing. Fabrizio Fabrizi (ENEA) sui temi "Energia solare e biomasse"

ore 17 .00 Chiusura dibattito, saluti degli organizzatori e ringraziamenti.

Tra gli espositori ricordiamo:
-SOLSONICA (Rieti), produzione e vendita pannelli fotovoltaici, http://www.solsonica.com/;
-FLEXIENERGY (Roma), Eolico -Idroelettrico -Fotovoltaico e Solare Termico; http://www.flexienergy.it/ , info@flexienergy.it
-IL MIELE DI FONTE VECCHIA, di Biagio Radici, lavorato nel laboratorio della Riserva Naturale Regionale Nazzano-Tevere Farfa.

Gli stand degli espositori, la mostra artistica e lo stand gastronomico rimarranno a disposizione del pubblico per tutta la durata dell'evento.

Per informazioni:
-340.6830761 (Daniele); -333.2729821 (Mauro); -339.8459762 (Fabrizio)

lunedì 30 agosto 2010

La Terra in rosso...





Cambiare l’immagine introduttiva del blog per metterne una ancor più “appropriata” mi è sembrato d’obbligo per due motivi:

- il 2010 sembra configurarsi come l’anno più caldo da quando si eseguono misurazioni;


- la popolazione mondiale ha già speso tutte le risorse energetiche che il pianeta può generare nel 2010. Così, a partire dal 21 agosto e fino alla fine dell'anno, l'uomo vivrà a “credito”.

Ora andiamo con ordine.

Per quanto riguarda il primo punto non c’è un gran che da spiegare..e comunque verrà ripreso in un posto successivo, magari con tutte le misurazioni dell’anno. I dati che ho sono fino a luglio.


Punto 2. Ebbene si..è notizia di questi giorni che la popolazione umana ha già consumato (al 21 agosto) quello che la Terra riesce a generare in un anno. Significa cioè che per 4 mesi l’uomo sarà in credito per tutto ciò che concerne la produzione di cibo, acqua, assorbimento dei rifiuti e di CO2. Quindi l’uomo inizia a vivere al di sopra delle proprie capacità “ecologiche”.

L’impronta dell’uomo viene misurata da un indicatore statistico di 150 Paesi che mette in relazione il consumo annuo di risorse ecologiche con la loro disponibilità e la capacità della natura di rigenerarsi nel corso dello stesso arco di tempo. Dal sito del sole 24 ore (che riporta questa notizia) leggiamo una serie di dati:


- nel 1987 dieci giorni prima della fine dell’anno l’uomo aveva già esaurito le risorse;

- nel 1995 fu il 21 novembre;

- nel 2005 il 20 ottobre;

e nel 2010 il 21 agosto..


Forse è il caso di ripensare il nostro stile di vita..anzi senza il forse..
Sono graditi commenti.....


mercoledì 23 giugno 2010

Ritorno al nucleare in Italia: la Corte Costituzionale boccia importante articolo del decreto


E' passata in sordina la pronuncia della Corte Costituzionale riguardo il decreto (decreto legge del 3 agosto 2009) con cui l'attuale governo vuole ritornare al nucleare. Infatti con la sentenza n.215 del 2010 la corte dichiara incostituzionale un articolo molto importante di tale decreto: l'art. 4 che dichiara (in breve..) l'importanza dell ritorno al nucleare e che "individua gli interventi relativi alla trasmissione e alla distribuzione dell'energia, nonche', d'intesa con le regioni e le province autonome interessate, gli interventi relativi alla produzione dell'energia, da realizzare con capitale prevalentemente o interamente privato" e che il governo avrebbe potuto nominare dei commissari straordinari – con poteri straordinari – per determinare l’ubicazione e la costruzione delle centrali e dei siti dove stoccare le scorie.


Secondo Corte l'articolo è incostituzionale perché “trattandosi di iniziative di rilievo strategico, ogni motivo d’urgenza dovrebbe comportare l’assunzione diretta, da parte dello Stato, della realizzazione delle opere medesime.”


La corte ha dato quindi ragione alla questione sollevata dall’Umbria, dall’Emilia Romagna, dalla Toscana e dalla provincia autonoma di Trento, e da quindi loro ragione:


Se, infatti, le presunte ragioni dell’urgenza non sono tali da rendere certo che sia lo stesso Stato, per esigenze di esercizio unitario, a doversi occupare dell’esecuzione immediata delle opere, non c’è motivo di sottrarre alle Regioni la competenza nella realizzazione degli interventi.

I canoni di pertinenza e proporzionalità richiesti dalla giurisprudenza costituzionale al fine di riconoscere la legittimità di previsioni legislative che attraggano in capo allo Stato funzioni di competenza delle Regioni non sono stati, quindi, rispettati. Va dichiarata pertanto l’illegittimità dell’art. 4, commi da 1 a 4, del d.l. n. 78 del 2009, nel testo risultante dalle modifiche introdotte dal d.l. n. 103 del 2009, per violazione degli artt. 117, terzo comma, e 118, primo e secondo comma, della Costituzione.

Per domani inoltre è attesa la pronuncia sul ricorso promosso da undici regioni, riguardante la mancata previsione della necessità di un’intesa con regioni ed enti locali sull’ubicazione delle centrali.

Il ritorno al nucleare in Italia, almeno in questa forma, potrebbe essere già arrivato al capolinea…

Di seguito il link della sentenza: http://www.cortecostituzionale.it/giurisprudenza/pronunce/scheda_ultimo_deposito.asp?comando=let&sez=ultimodep&nodec=215&annodec=2010&trmd=&trmm=


martedì 8 giugno 2010

Comunicato Stampa del "Comitato SI alle energie rinnovabili NO al nucleare"

Oggi, lunedì 7 giugno, è stato depositato in Cassazione il progetto di
legge: “SVILUPPO DELL’EFFICIENZA ENERGETICA E DELLE FONTI RINNOVABILI PER LA
SALVAGUARDIA DEL CLIMA”.

Hanno firmato la presentazione del ddl: Alfiero Grandi, Mario Agostinelli,
Francesco Maria Alemanni, Angelo Bonelli, Ferdinando Bonessio, Mauro
Bulgarelli, Vittorio Bardi, Vittorio Cogliati Dezza, Paolo Cento, Giulietto
Chiesa, Paolo Beni, Valerio Calzolaio, Maria Campese, Massimo de Santis,
Paolo Ferrero, Stefano Leoni, Gianni Mattioli, Ugo Mazza, Roberto Musacchio,
Angelo Navarra, Giuseppe Onufrio, Ciro Pesacane, Anna Piccolini,
Massimo Scalia, Giuseppe Sunseri, Sergio Ulgiati, Erasmo Venosi, Vincenzo Vita,
Umberto Zona.

A sostegno del disegno di legge verranno raccolte le firme dei cittadini per
la presentazione in parlamento e per costruire una campagna di mobilitazione
positiva a favore di una diversa politica energetica, in attuazione degli
obiettivi europei del 20-20-20 entro il 2020 e per dire no al nucleare.

Risparmio energetico e sostegno alle fonti rinnovabili di energia sono i 2
capisaldi della proposta di legge, il cui articolato interviene su tutti i
settori dei consumi di energia: residenziale, produttivo e terziario,
trasporti, e quindi non solo nell’energia elettrica che rappresenta il 20 %
dei consumi totali.

Il Piano Energetico Ambientale Nazionale è lo strumento principale per
definire obiettivi di politica energetica e strumenti con la partecipazione
delle Regioni. Nella proposta di legge vengono definite quali sono le fonti
rinnovabili e che quindi sono considerate di utilità pubblica, che vanno
sostenute finanziariamente, realizzate con procedure semplificate e, nel
caso dell’elettricità , debbono avere priorità nell’allacciamento alla rete.

La rete elettrica deve essere pubblica. Terna va trasformata in Agenzia (sul
modello di quelle fiscali), coinvolgendo le Regioni.

Per definire l’ammontare degli incentivi e sciogliere i passaggi più
impegnativi l’Autorità per l’energia coinvolgerà 3 Istituti di ricerca di
cui 1 europeo.

Nel ddl ci sono proposte nuove come la costruzione di una rete di agenzie o
di sportelli locali e un albo di professionisti che operano a tariffa
calmierata per aiutare i cittadini nelle scelte, nelle procedure, in tutti i
passaggi necessari per realizzare le scelte in materia di rinnovabili.
Per recuperare le risorse necessarie vengono aboliti i contributi ai
termovalorizzatori (CIP 6) che oggi costano il doppio delle rinnovabili,
vengono abolite tutte le norme che puntano a reintrodurre il nucleare, viene
istituita la Tobin tax sulle transazioni finanziarie, anche per scoraggiare
le speculazioni, viene istituito un Fondo di 3 miliardi di euro presso la
Cassa Depositi e Prestiti per gli interventi (risparmio e rinnovabili) sugli
edifici pubblici, a partire dalle scuole e dagli ospedali.

Viene istituita una cabina di regia con Governo, Regioni, Enti locali per la
gestione della legge, che si avvarrà del contributo delle associazioni
ambientaliste, dei consumatori, ecc.

Nei prossimi giorni la proposta di legge verrà presentata più
dettagliatamente, insieme al piano di lavoro, in un seminario pubblico,
aperto alla stampa, con la collaborazione di articolo 21.

Comitato SI alle energie rinnovabili NO al nucleare

Roma, 07/06/2010

domenica 2 maggio 2010

La banana e il KITEGEN

Con molto piacere riproduco su questa pagina un post dal sito dell'associazione ASPO Italia (Associazine per lo studio del Picco del Petrolio - Sezione Italiana di ASPO International).

Forse in Italia abbiamo le basi della tecnologia eolica che potrebbe veramente rivoluzionare il sistema di produzione energetica..però evidentemente qualcuno per ignoranza oppure interesse cerca di ostacolare la costruzione del secondo prototipo...e intanto c'è chi ci promette il nucleare come unica soluzione al problema energetico! Buona lettura

Dal sito http://www.aspoitalia.it/

Come forse avrete saputo, il secondo prototipo del sistema di energia eolica ad alta quota Kitegen è (o dovrebbe) essere in costruzione in Piemonte, nel comune di Berzano di San Pietro in provincia di Asti. Dopo i primi test su un sistema mobile, questo è un prototipo che è previsto avere già tutte le caratteristiche di un sistema in grado di produrre energia.

Purtroppo, come tutto quello che è innovativo, anche il Kitegen si trova a dover affrontare quello che è stato chiamato l “Effetto Banana“, dove “banana” sta per “build absolutely nothing anywhere near anything”, ovvero “non si costruisce assolutamente niente in nessun posto vicino a nessuna cosa”.

Così, già prima che si cominciasse a metter mano al cantiere, il lavori sono stati fermati da un solerte intervento della guardia forestale che ha accusato la ditta Sequoia di aver tagliato troppi rami nel ripulire il sentiero che porta alla cima del colle dove dovrebbe sorgere il primo impianto. Ovviamente, si tratta di un piccolo dispetto – o forse un’intimidazione – da parte di quelli che non vogliono nessun cambiamento, di nessun tipo, di nessuna portata, in nessun luogo e in nessun momento.

E’ un’inerzia sociale che fa veramente paura, specialmente in una società che – teoricamente – loda l’innovazione e sostiene di basarsi su di essa. In pratica, la serie di leggi e lacci burocratici rende quasi impossibile innovare e questa è una vera tragedia in un momento come l’attuale, quando abbiamo disperatamente bisogno di trovare strade nuove per liberarci dalla dipendenza dai combustibili fossili e dai disastri che stanno provocando.

Per fortuna, non tutti hanno questo atteggiamento di chiusura totale. Qui, riproduco la lettera aperta scritta dal consigliere comunale di Bersano, Felice Celestino, che ha capito certe cose e non ha peli sulla lingua nel dirle. Lo ringrazio per il permesso di riprodurre questa lettera. Buona lettura.

LA MADRE DEI CRETINI E’ SEMPRE INCINTA ?
Lettera aperta ai Cittadini di Berzano S. Pietro
del Consigliere di Maggioranza Felice CELESTINO

Il testo della lettera alla pagina :

http://www.aspoitalia.it/blog/nte/2010/05/02/la-banana-e-il-kitegen/

domenica 25 aprile 2010

Caccia alle balene: si movimenta il popolo di Facebook


Nella piazza più chicchierata della rete nasce un nuovo gruppo, o meglio una nuova pagina. Questa volta l'obbiettivo è quello di sensibilizzare gli utenti del social network e creare un movimento (per ora virtuale) contro la caccia alle balene, che ogni hanno, per scopi "scientifici" viene svolta dal Giappone. Per ora la pagina conta soltanto 33.000 fans..ma è in rapida crescita! Auguri agli ideatori della pagina sperando che facebook riesca almeno a risollevare la dimenticata questione..e perchè no avviare la sua risoluzione!! http://www.facebook.com/fermiamo.il.massacro.delle.balene

giovedì 22 aprile 2010



NUBE VULCANICA ISLANDESE: MOLTO RUMORE PER NULLA?

Comunicato stampa e rettifica del CNR


Il Laboratorio Ottavio Vittori dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Cnr, che ospita la stazione Share del tutto simile a quella installata ad oltre cinquemila metri di quota, presso il Laboratorio-Osservatorio Piramide dell'Everest, ha iniziato soltanto ieri mattina a percepire qualche variazioni nel livello di polveri nell'atmosfera. Dopo una notte di rilevamenti a 2.165 metri, la quota in cui si dovrebbe trovare la nube, il Laboratorio ne ha confermato la debolezza.

Paolo Bonasoni, Isac-Cnr, responsabile progetto Share e Laboratorio Ottavio Vittori
"Solo ieri mattina, con il giramento dei venti che ora soffiano da nord, abbiamo iniziato a rilevare degli incrementi nella quantità di particelle grossolane e fini. Queste variazioni mettono in evidenza il passaggio della nube. Di fronte all’allarme creato in questi giorni, risulta evidente l'importanza di avere una rete di stazioni di monitoraggio atmosferico in alta quota. Se ci fosse una rete di stazioni completa sulle Alpi e gli Appennini probabilmente questo tipo di emergenze potrebbero essere gestite meglio grazie ad una maggior disponibilità di osservazioni e di quantità di dati sui quali basare decisioni gravi come quelle della chiusura degli aeroporti".

Massimo del Guasta, Istituto Fisica Applicata Ifaa-Cnr (Firenze)
"Lunedì mattina intorno alle 11 ora italiana la nube si trovava tra i 2000 e i 3000 metri di quota circa. Poi in giornata, tra le 16 e le 17 la nuvoletta si è sollevata intorno ai 3000 metri per poi disperdersi un po' nelle ore più calde. E' una nube molto molto debole, visibile solo attraverso gli strumenti di misurazione più precisi. Niente di comparabile per esempio anche rispetto a una di polveri sahariane che siamo abituati a vedere. Nella notte si è intensificata ma, per quello che abbiamo visto noi dal cielo sopra Firenze, ieri erano livelli davvero infimi e assolutamente non preoccupanti. Soprattutto, non avrebbero dovuto preoccupare più di tanto l'Italia, ma forse la preoccupazione veniva proprio dal fatto che nessuno li aveva ancora misurati. La cosa positiva in questo è la collaborazione che si è creata tra tutti i centri di ricerca e osservazione atmosferica in Italia, da Firenze a Potenza, passando dalla stazione Share del Laboratorio dell’Isac Cnr al Monte Cimone.

Angela Marinoni, ricercatrice Isac Cnr
“All’Osservatorio Ottavio Vittori di Monte Cimone si è osservato un aumento delle particelle grossolane, tipicamente traccianti dei trasporti di polveri desertiche, a partire da lunedì 19 aprile alle ore 11 (0.6 cm3; corrispondenti ad un PM10 di circa 10 microgrammi al metro cubo). Il trasporto si è intensificato a partire dalle ore 22.00, raggiungendo il valore di 1.5 particelle cm3 (PM10 di 30 microgrammi al metro cubo). Questi valori sono caratteristici di trasporti molto intensi di polveri Sahariane a Monte Cimone, ma l’analisi delle traiettorie (cfr. grafico allegato) indicano chiaramente una diversa sorgente (Nord Europa). Insieme alle polveri grossolane si è registrato un aumento simultaneo delle particelle fini, molto probabilmente solfati, originati dall’anidride solforosa tipicamente emessa durante le eruzioni vulcaniche. I solfati sono tra le particelle con coefficiente di diffusione più elevato, infatti a Monte Cimone attualmente il Single Scattering Albedo (rapporto tra diffusione e estinzione) assume valori piuttosto elevati (0.95), nonostante una certa influenza sull’assorbimento delle ceneri vulcaniche”.

Agostino Da Polenza, Presidente Comitato EvK2Cnr, promotore del progetto Share
"Stiamo lavorando per creare una rete di monitoraggio "Share Italia" all’interno del progetto Share supportato dal Ministero della Ricerca Scientifica. Abbiamo già 13 stazioni poste sulle montagne più alte di 3 continenti, e ora stiamo contribuendo a rafforzare la storica stazione del Monte Cimone in Appennino. Abbiamo alcune stazioni meteorologiche sui ghiacciai della Lombardia, dove andremo ad attivare una stazione di standard superiore per quest’estate. L’estate scorsa abbiamo avviato con l’università dell’Aquila il processo per la costruzione di una stazione sul Gran sasso, che sarà potenziata quest’anno. Sono poi previste altre 5 stazioni italiane da installare sull’Appennino e sulle Alpi. Mi pare di capire, leggendo i giornali e parlando con gli amici ricercatori che si occupano di atmosfera nel progetto Share, che sono tra i migliori in Italia e nel mondo, che c’è una doppia considerazione da fare riguarda l’interruzione dei voli. Una riguarda l’’ingegneria aeronautica ed è competenza degli esperti del settore. L’altra riguarda la fisica e la chimica dell’atmosfera, e in questo campo è ormai evidente che la scarsità di dati e di osservazioni atmosferiche ha contribuito ad un allarme che almeno da questo punto di vista è ingiustificato. La rete italiana di stazioni di monitoraggio sarà preziosa per la valutazione di questo tipo di fenomeni, oltre che per il monitoraggio dell’inquinamento in aree remote”.

Prof. Guido Visconti direttore del Cetemps de L’Aquila (Centro di Eccellenza per l'integrazione di Tecniche di Telerilevamento e Modellistica Numerica per la Previsione di Eventi Meteorologici Severi
“Questa nube sull’Italia è un fenomeno assolutamente trascurabile e l’allarmismo è esagerato e ingiustificato. In questi frangenti bisogna riferirsi a dei dati quantitativi e scientifici, e non basare decisioni importanti su considerazioni qualitative. Per esempio nessuno ha fatto rilevare, in questi giorni, che tutte queste decisioni sono state prese in assenza di misure sperimentali. Non c’era nessuna evidenza che la nube effettivamente ci fosse sopra i cieli italiani”.

Share (Stations at High Altitude for research on Environment), il noto progetto di monitoraggio del Comitato EvK2Cnr che comprende una rete mondiale di stazioni climatico e ambientali in collaborazione con Unep, Wmo, Nasa, Esa e Iucn, è supportata dal Ministero della Ricerca Scientifica e a livello internazionale dal Ministero degli affari Esteri dal Ministero dell’Ambiente. La rete Share è già diffusa su 3 continenti - Asia, Africa, Europa - e conta al momento 13 stazioni d'alta quota che forniscono dati atmosferici in tempo reale in Nepal, Pakistan, Uganda ed Italia. La punta di diamante è la sofisticata stazione NCO-P installata nel 2006 dal Comitato EvK2Cnr a 5.079 metri di quota, nei pressi del Laboratorio Piramide sull’Everest e che opera, tra l’altro, nell'ambito del Progetto ABC di Unep che studia la nube marrone di inquinanti che infesta i cieli asiatici e perturba il clima. Dai prossimi mesi, la rete si allargherà ulteriormente con stazioni in Bolivia, India, Caucaso, Nord Africa e con numerosi siti anche sulla nostra penisola.


*In merito al comunicato stampa diffuso in data odierna dal Comitato EvK2Cnr
("NUBE VULCANICA ISLANDESE: MOLTO RUMORE PER NULLA?"), Agostino Da Polenza,
presidente di EvK2Cnr, precisa:*

La "mancanza di informazioni" evidenziata nel comunicato EvK2Cnr fa
riferimento alle cosiddette "stazioni a terra" ma in nessun modo intende
contestare la validità dei dati provenienti da rilevamenti effettuati con
altre metodologie, come i sistemi radar ottici basati su radiazione laser.

Quanto diffuso da EvK2cnr non contraddice ma è in linea con i dati emersi
dalle note diffuse dai ricercatori del Cnr ottenuti anche grazie alle
indispensabili misure con i radar ottici.

Non era peraltro intenzione di EvK2Cnr formulare una critica tecnica alle
decisioni prese dalle autorità competenti riguardo la sospensione dei voli
aerei, essendo questa materia regolata da norme internazionali, ma
semplicemente sottolineare la necessità di una maggiore e più tempestiva
disponibilità di dati.



domenica 18 aprile 2010

Dall'idea all'azione..

L'idea di aprire questo blog nasce dalla volontà di avere uno spazio virtuale libero e aperto alle discussioni..senza però avere una piazza anomala (come quella di facebook ad esempio). Inoltre qui pubblicherò notizie sulla natura e sull'ambiente (alcune delle qualli difficile da reperire..almeno qui in Italia).
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