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Fara in Sabina, 26 marzo 2011- Comunicato stampa
Anche a Fara in Sabina è nato il comitato referendario contro il nucleare, aperto a tutte le
organizzazioni e ai cittadini che intendono opporsi al ritorno all’energia dell’atomo.
Lo schieramento unitario e trasversale intende coinvolgere i cittadini farensi nel respingere per la seconda volta nella storia del Paese la scelta nucleare.
La campagna referendaria sarà portata avanti con lo scopo di fornire ai cittadini informazioni trasparenti sulla tecnologia nucleare e sulle centrali che il governo vorrebbe costruire nel nostro paese.
Il comitato ritiene che il nucleare sia:
Inutile perché sarebbe più utile privilegiare politiche di risparmio energetico e di aumento dell'efficienza energetica, piuttosto che andare a rifornire di energia un sistema pieno di sprechi.
Costoso perché ad oggi non è ancora chiaro quanto costa costruire una centrale nucleare, alcune stime parlano di 6-9 miliardi di euro per ogni reattore. Stessa cosa per lo smantellamento. Inoltre, i tempi di costruzione di una centrale, oltre 10 anni, non possono rispondere ai problemi energetici che sono al contrario attuali e dinamici. Tutti questi costi andranno inevitabilmente a carico della collettività, come i costi per la sicurezza, gestione delle scorie ecc.
Pericoloso sia perché l'Italia è un paese ad alto rischio sismico, sia perché i reattori durante la loro vita possono avere incidenti più o meno gravi, che ogni volta rilasciano radioattività e sostanze radioattive nell'ambiente. Inoltre durante il loro normale esercizio le centrali rilasciano nelle aree circostanti radioattività, come dimostrato da molti studi accademici. Infine La catastrofe giapponese ci ha insegnato che a volte l'imprevedibilità di un evento si trasforma in realtà.
Oltre tutto questo c'è l'annoso problema della gestione delle scorie nucleari, che rimangono radioattive per migliaia di anni, rappresentando un pericolo e un peso per le generazioni future. Ad oggi nessuna nazione al mondo è riuscita a trovare un sito sicuro e stabile nei millenni, per depositare le scorie, senza che queste vadano a rappresentare un pericolo per la salute umana o per l'ambiente.
Infine, il nucleare non renderà più indipendente energeticamente l’Italia, ma al contrario, oltre a produrre una percentuale esigua del nostro fabbisogno di energia elettrica, la renderà dipendente da altri paesi, come la Francia, per la fornitura di uranio e tecnologia.
D'altro canto il comitato propone l'utilizzo dei circa 30 miliardi di euro previsti per la costruzione dei 4 reattori EPR, per favorire e incentivare la ricerca e lo sviluppo sulle fonti rinnovabili e sull'efficienza energetica, unica vera soluzione ai problemi energetici del nostro paese, ai problemi ambientali e al cambiamento climatico.
Il comitato opererà per promuovere capillarmente sul territorio il diritto di partecipazione democratica a questa scelta del Paese e invita già da subito i cittadini farensi a recarsi alle urne il 12 e il 13 giugno, per esprimere con un SI la contrarietà al ritorno delle centrali nucleari.
I cittadini e le associazioni che voglio aderire al comitato, possono farlo inviando una mail all'indirizzo sotto riportato. Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti!! A breve sarà attivo anche un numero telefonico.
Per informazioni e adesioni: fermiamoilnucleare.farasabina@gmail.com